Tra le migliori soluzioni del cruciverba della definizione “É analogo al dittongo” , abbiamo: Hai trovato la soluzione del cruciverba per la definizione “É analogo al dittongo”. 37Le sorde etimologiche si mantengono nel già citato locho GF18,23 e in matr(e) GF18,3; patr(e) GF19,1; patre AM24,1; AM25,1; AM27,1; lenita invece la dentale in sadisfation(e) GF18,6; GF18,30; sadisfacto GF18,7 (non trovo controesempi63), mentre a probabile influsso del castigliano bisogna pensare per l’hapax algune64 AM25,1 (sempre sorda, infatti, la consonante in alcuno GF18,12; GF19,4 e cosalcuna GF18,4) e, forse con valenza non soltanto grafica, per la presenza di b in trobar AM24,4. Donne dei secoli XV-XVIII, Napoli, Guida, 2009). 121 Vd. Viceversa, sembra più difficile precisare contenuti, materiali, tecniche didattiche – e relativi modelli linguistici di riferimento – impiegati per istruire una giovane di rango elevato (non destinata alla vita claustrale), per la quale, come è stato da più parti dimostrato, l’addestramento alla lettura/scrittura avveniva per lo più (escludendo i brevi soggiorni in convento) tra le mura domestiche, affidata alle cure di educatrici e/o di precettori di cui peraltro non sempre si conoscono le effettive competenze12. Rohlfs, Grammatica storica, § 142; B. Migliorini, Storia della lingua italiana, Firenze, Sansoni, 1960, p. 285). meno al Meyer-Lübke (1890), al Camilli (1923) e al Ronjat (1924). Quest’orientamento e, infatti, anche della fascia lucana, al confine della Puglia; innovazioni pugliesi, sono penetrate nei dialetti lucano-centrali e meridionali, ma anche campano-. la bibliografia indicata in Fresu, «Alla ricerca delle varietà “intermedie”», p. 47 n. 23. A queste due fasi ne segue una, terza verso l’VIII, nella quale la posizione sillabica inizia ad avere un ruolo: le, vocali diventano lunghe in sillaba libera e si abbreviano in sillaba chiusa. 29In sede atona è ben rappresentata la preferenza, in diversi casi, per la e protonica e intertonica (da Ĕ, Ē, Ĭ), specialmente in sillaba iniziale: mantenimento di de- in deletevole GF18,13; dependendo GF18,29; ma e anche da I in defusamente GF18,5; despiacere GF18,31; esito già labializzato, invece, nell’hapax domane AM24,4 per effetto della consonante nasale labiale50. Più mossa, invece, la distribuzione dell’articolo determinativo maschile nei documenti medievali alto-laziali per cui. Historische Grammatik der Italienischen Sprache und ihrer Mundarten. a p. 161-162, e, ora, le sintesi aggiornate offerte in P. D’Achille, «Il Lazio», I dialetti italiani: storia, struttura, uso, a cura di M. Cortelazzo, C. Marcato, N. De Blasi e G. P. Clivio, Torino, Utet, 2002, p. 515-567, in partic. A. Interlocutrice probabilmente meno intima del papa, la contessa di Montevecchio è originaria di un dominio padano che potrebbe trovare una parziale continuità nei tratti locali dell’area «gallo-picena» (così la definì Giovanni Crocioni), dove le nozze con Ottaviano l’avevano condotta. Utili spunti sono reperibili anche in P. Rosini, Viaggio nel Rinascimento tra i Farnese e i Caetani, Roma, 2005-2006 [volume consultabile on line all’indirizzo www.superzeko.net/doc_patriziarosini/PatriziaRosiniViaggioNelRinascimentoTraIFarneseEdICaetani.html], in partic. 67Tralascio di commentare le consuete oscillazioni nella resa del grado di intensità delle consonanti, da ricondurre per lo più, caso per caso, ora all’etimo latino, ora, e forse per gli scempiamenti anche, alla pressione iberica. Delitti e santità, Milano, Mondadori, 1999, p. 149-150. XV, Amabile di Continentia, con altre tre attestazioni (una delle quali in L. Salviati); e ancora vd. Rohlfs, Grammatica storica, § 252; Castellani, Grammatica storica della lingua italiana, p. 26; P. Larson, «Fonologia», Grammatica dell’italiano antico, a cura di G. Salvi e L. Renzi, Bologna, il Mulino, 2010, 2 vol., vol. Dizionario delle parole crociate. , 5, 1991, p. 23-52 (altri importanti contributi relativi al dibattito sulle varietà in uso nella Roma rinascimentale sono citati in Fresu, «Alla ricerca delle varietà “intermedie”», p. 45 n. 13). Ceci nous permet notamment, sentons des analyses prosodiques instrumentales, taphonique» et de la diphtongaison spontane, Le origini della dittongazione spontanea nei dialetti italiani meridio-, la parte orientale dell’Italia, dall’Emilia fino alla Pu-, come Venosa in provincia di Potenza, riappaiono in numerosi, e›, notamment celle de la syllabe libre, est survenue, volte messo in evidenza il diverso comportamento nell’italoro-, alla distribuzione diatopica della ditton-, la distinction quantitative entre syllabes libres et syllabes entrave, stato sostenuto da Marotta/Savoia 1994, 52: «It is well-, una struttura sillabica superpesante (Barry, fornita la durata in millisecondi del dittongo; rileviamo anche, , lo ripetiamo, vocale lunga = vocale breve + consonante; vo-, previsto soltanto in sillaba libera, l’abbrevia-. 20: Giuseppe Coniglio (ed. Professione, grafia e lingua, in Trifone, Rinascimento dal basso, p. 143-163]. oltre a p. 134 n. 2). (i) e (ii): nantica sono state calcolate all’interno delle stringhe interpausali attraverso, a) la media della differenza tra vocali consecutive e (b) tra intervalli intervoca-, lici consecutivi. 77È difficile stabilire se tale differenza tra le due scriventi sia effettivamente connessa ai diversi percorsi formativi delle due donne – Adriana a Roma, e Giulia in provincia – e se, come è probabile, vada messa anche in relazione con la giovane età della Farnese, al tempo delle lettere poco più che ventenne (un’età matura poteva significare anni in più di esercizio e soprattutto molte più occasioni di scrittura). , 1987, p. 38-75, con successive puntualizzazioni in Id., «Nuove prospettive sulla storia del romanesco». Dedico questo lavoro ai miei genitori nati e vissuti a Pozzuoli. cento espiratorio dell’antico francese, alla pari di quello delle altre lingue romanze, come qui sostenuto, deve avere un carattere indigeno, cosı, letti italiani centro-meridionali e per gli italiani regionali corrispondenti, rispetto all’i-, sono stati osservati da Trumper/Romito/Maddalon (1991, 348) allungamenti, vocalici inattesi, specialmente in posizione finale, che contravvengono ai prin-, cipi strettamente isocronici: «These first observed facts have repercussions, on the applicability of the isochrony principle when too strictly formulated to, Anche altri principi base dell’isocronia sillabica risultano confutati in sin-. 86 Ben documentato, come è noto, all’epoca (e non solo): cf. nale tipologia ritmica isosillabica attribuita normalmente alle lingue romanze.