Il nartece di santa Sabina, le sue porte e l'iniziazione cristiana, Roma, Viella 2015. Nei secoli successivi, quando si perse la capacità di fare grandi vetrate, le aperture nelle chiese si ridussero infatti drasticamente. La parte superiore è mozzata e ospita tre campane, risalenti al 1596, 1843 e 1906. [6], E al ricordo di Domenico sono legate due curiosità relative a questa chiesa. Tutte le canne si trovano in fondo alla navata sinistra, dietro una grata, e non sono visibili: l'organo, infatti, è sprovvisto di mostra. [4] I restauri di Antonio Muñoz furono condotti in due fasi: 1914-19 e 1936-37, Il campanile venne costruito nel XII o XIII secolo e rifatto in epoca barocca. I clipei furono realizzati tra il 1919 e il 1920 da Eugenio Cisterna in affresco, color seppia, sulla base di una tavola riportata da Giovanni Giustino Ciampini nel XVII secolo,[15] che li vide a mosaico prima che fossero distrutti intorno al 1724-1730. LA BASILICA DI SANTA SABINA . $("#fbLogin").attr("href", $("#fbLogin").attr("href") + "&state=" + encodeURIComponent(document.URL.toString())); La consolle, a due tastiere e pedaliera concavo-radiale, è collocata, invece, sul lato destro del presbiterio, al lato dell'altar maggiore. } [email protected], Ci trovi su Skype (redazione_tesi) A ridosso delle mura furono costruiti numerosi edifici. Sulle navate era poi riportato un ciclo di immagini con scene del Nuovo e Antico Testamento, di cui non si ha più alcuna traccia. Spicca anche un piccolo tempio in antis con due colonne di peperino fra le ante, che doveva risalire al III secolo a.C.: un muro in opera reticolata lo sigillò chiudendone gli intercolumni, inglobandolo nella ricca domus del I secolo d.C. dalla quale provengono i mosaici. Sulla parete della navata sinistra, in posizione speculare, si erge la cappella di Santa Caterina da Siena. Vi sono rappresentate scene dall'Antico e dal Nuovo Testamento, fra cui le storie di Mosè, di Elia, dell'Epifania, dei miracoli di Cristo, della Crocifissione e dell'Ascensione. Un'arte sommaria, ad intaglio secco, molto diretta, anche perché doveva essere compresa dalla plebe, in quanto esposta in un luogo di culto pubblico. La basilica di Santa Sabina all'Aventino è un luogo di culto cattolico del centro storico di Roma, situato sul colle Aventino, nel territorio del Rione XII Ripa. Di Lavinia Fontana è la tela d'altare con San Giacinto che venera la Madonna (1600). [5], Nel 1219 la chiesa fu affidata da papa Onorio III a Domenico di Guzmán e al suo ordine di frati predicatori, che da allora ne hanno fatto il loro quartier generale. Gli altri porporati, presi dal terrore del contagio, abbandonarono la chiesa. Sull'altare si trova una copia della tela di Giovanni Battista Salvi detto il Sassoferrato realizzata nel 1643 e quindi precedentemente all'edificazione della cappella, che rappresenta la Madonna del Rosario assisa in trono con ai lati i santi Domenico e Caterina, oggi esposta nel museo della basilica. La chiesa non ha facciata: essa è inglobata nell'atrio che ricalca la pianta dell'antico nartece, uno dei quattro bracci dell'antico quadriportico, attualmente all'interno del monastero domenicano. { Contatta la redazione a Would you like to suggest this photo as the cover photo for this article? A questo secondo artista appartiene il riquadro della Crocifissione (che è la prima rappresentazione di Cristo fra i due ladroni). Egli poi gettò via i frammenti, successivamente ritrovati e ricomposti, oggi visibili al centro della schola cantorum. [9] In realtà la lapide fu spezzata dall'architetto Domenico Fontana durante il restauro del 1527 per spostare la sepoltura dei martiri. $("#googleLogin").attr("href", $("#googleLogin").attr("href")+ "&state=" + encodeURIComponent(document.querySelector("link[rel='canonical']").href)).removeAttr("id"); Other basilicas, such as Santa Maria Maggiore, are often heavily and ornately decorated. L'arancio - visibile dalla chiesa attraverso un buco nel muro, protetto da un vetro, di fronte al portale ligneo - è considerato miracoloso perché, a distanza di secoli, ha continuato a dare frutti attraverso altri alberi rinati sull'originale, una volta seccato ed ha il primato del più antico albero esistente a Roma. Questa basilica, a tre navate, con nartece e triplice apertura di finestre nell'abside, è la prima chiesa del tempo in cui sulle colonne l'architrave fu sostituito da archi, posti tra le colonne corinzie che separano le sale basilicali. Si tratta quindi di una copia novecentesca da una copia seicentesca, ma sufficiente per dare un'idea dell'iconografia, singolare per un arco trionfale. La lettura iconografica complessiva della decorazione interna dell'edificio additerebbe quindi alla Chiesa allusa dalle Ecclesiae, profetizzata dai due principi degli apostoli, narrata nelle Scritture e sublimata dalla Chiesa romana, secondo un'elaborazione vicina alla Civitas Dei agostiniana. All'interno della Schola Cantorum è presente una lastra derivata dal coperchio della cassa marmorea che racchiudeva le reliquie di Santa Sabina ed altri martiri, ovvero Serapia, Evenzio, Alessandro e Teodulo. { Fu ingrandita nei secoli seguenti e, nel IX, inglobata nei bastioni imperiali. Basilica di Santa Sabina Venne eretta fra il 422 e il 432. La basilica di Santa Sabina all'Aventino è un luogo di culto cattolico del centro storico di Roma, situato sul colle Aventino, nel territorio del Rione XII Ripa. dalle 9:00 alle 13:00. [10], Nel 1287 la chiesa fu sede di conclave: qui, nell'aprile di quell'anno, si riunirono i cardinali alla morte di papa Onorio IV per eleggere il successore. Nel III secolo furono rifatti alcuni ambienti, usando laterizi e realizzando probabilmente un impianto termale. Nella zona al margine nord della chiesa, ai confini del giardino moderno, fu ritrovato un tratto delle Mura serviane, nel quale si vede chiarissima la sovrapposizione delle due fasi dell'opera: le mura arcaiche di VI secolo a.C. in blocchi di tufo del Palatino, il cosiddetto cappellaccio, e quelle rifatte dopo il sacco dei Galli Senoni in tufo di Grotta Oscura (inizio del IV secolo a.C.). Il sito raccoglie e pubblica gratuitamente tesi di laurea, dottorato e master. Non c'è nessuna ricerca prospettica, le figure poggiano su una parete che simula dei mattoni, e le croci si intuiscono solo dietro la testa e le mani dei ladroni: nei primi tempi del Cristianesimo c'era il divieto di rappresentare Cristo nel suo supplizio, fra l'altro essendo ancora vivo il ricordo della morte in croce quale pena riservata agli schiavi. Si tratta di uno dei primi esempi di iconografia cristiana in sede monumentale a Roma nella quale la cancelleria di papa Sisto III elaborò in chiave concettuale la volontà di preminenza della sede romana come Chiesa universale e l'unione della Chiesa degli Ebrei e dei Gentili nel nome della nuova Chiesa romana.[16]. La parte superiore della navata centrale, dotata di un moderno soffitto a cassettoni (1938), era un tempo rivestita da mosaici; oggi, invece, solo gli spazi tra le arcate sono decorati da emblemi in opus sectile. Secondo la leggenda nel 753, mentre Romolo scelse il colle Palatino, Remo preferì l' Aventino come sede per la fondazione della città.